Abbiamo ricevuto questa comunicazione da Caritasitaliana che permette la collaborazione per l’emergenza immigrazione che stiamo vivendo.
Carissimi,
con riferimento ai recenti fatti che hanno visto l’isola di Lampedusa nuovamente meta di ingenti flussi migratori provenienti soprattutto dalla Tunisia – e in considerazione dell’evolversi della situazione in tutto il Maghreb, in particolare in Libia – riteniamo opportuno aggiornarvi circa le iniziative intraprese da Caritas Italiana – condivise nel Consiglio nazionale del 15-16 febbraio 2011 – e sui successivi sviluppi
Sul piano operativo:
- sin dal primo momento siamo rimasti costantemente in contatto con il parroco di Lampedusa, l’arcivescovo di Agrigento e la Caritas diocesana;
- l’Ufficio Immigrazione di Caritas Italiana si è recato in Sicilia per seguire da un lato le operazioni di accoglienza e trasferimento dei migranti da Lampedusa e dall’altro per verificare le attività del Centro di primo soccorso ed accoglienza sito nel comune di Pozzallo (Ragusa) dove sono presenti circa 200 tunisini e 35 minori tra cui alcuni egiziani sbarcati la scorsa settimana.
Sul fronte istituzionale
a livello centrale:
- il Ministro dell’Interno Maroni ha invitato Caritas Italiana insieme all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ad un tavolo per definire congiuntamente il piano di accoglienza straordinaria rivolto agli oltre 5 mila tunisini giunti sulle nostre coste e a quanti si prevede giungano numerosi nelle prossime settimane;
- durante la prima riunione al Viminale si è concordato di utilizzare la ex base NATO di Mineo in provincia di Catania per 7.200 posti complessivi. Le alternative erano una tendopoli da allestire a Comiso o l’accoglienza diffusa in piccole strutture dislocate sul territorio siciliano;
- nell’incontro successivo, però, il Ministro Maroni ci ha informato circa l’intenzione di trasferire nella suddetta base tutti i richiedenti asilo provenienti dai vari Cara presenti sul territorio per fare posto ai nuovi arrivati sulle nostre coste;
- abbiamo informato il Ministro circa la contrarietà delle tre organizzazioni ribadendo, invece, la necessità di utilizzare Mineo come CdA (Centro di Accoglienza). Siamo in attesa di una sua risposta;
- ad ogni modo, con affidamento diretto, la gestione del Centro di Mineo è stata data alla Croce Rossa mentre le organizzazioni sopra citate, fra cui Caritas Italiana, hanno dato la loro disponibilità per una presenza all’interno del Centro per attività di ascolto tutela, accompagnamento ed orientamento dei migranti ed eventuali richiedenti asilo, nei tempi e nei modi ritenuti più consoni.
a livello locale:
- sappiamo che le prefetture stanno comunque verificando la disponibilità sui territori circa la messa a disposizione di posti in accoglienza da attivare anche nella prospettiva di un prossimo aumento dei flussi;
- a tal riguardo l’indicazione è di fornire alle singole prefetture una disponibilità di massima, senza al momento entrare nei dettagli, coordinando nel frattempo ogni intervento con Caritas Italiana per garantire una linea comune che rafforzi la partecipazione al tavolo ministeriale nella prospettiva di consentire un’efficace azione di accoglienza su tutto il territorio nazionale;
- pertanto, secondo quanto emerso anche nell’ultima riunione del Consiglio nazionale, alleghiamo una semplice scheda da utilizzare per il rilevamento di ogni struttura disponibile e vi chiediamo di COMUNICARE LA DISPONIBILITA’ ALLA CARITAS DIOCESANA che invierà comunicazione alla Caritas Nazionale entro venerdì 25 febbraio 2011.
Don Antonio Ruccia
Direttore Caritas Diocesana Bari-Bitonto