LA COMUNITA’ CHE SCOMMETTE – Domenica 24 Luglio 2011

 Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,44-52)

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

LA COMUNITA’ CHE SCOMMETTE

Queste tre sintetiche parabole ci permettono di cogliere come la proposta dell’evangelizzazione di Gesù no n può essere ritenuta una sorta di azione temporanea legata alla emotività o alla dimensione personalistica di un  leader che riesce a penetrare nei cuori della gente.

L’uomo che trova il tesoro nel campo e il mercante di perle che sono disposti a vedersi cara anche la loro pelle pur di ottenere ciò che hanno trovato è il segno più eloquente che il baratto non ha nulla a che fare con l’amore di Gesù. Per Lui le scelte vanno fatto in assoluto e non per convenienza.

Anche i pescatori non sono dei selezionatori di buoni e cattivi, ma pronti a dare un senso nuovo alla vita per estrarre sempre il buono da ciò che è stato raccolto.

La chiesa della nuova evangelizzazione non gioca al baratto, non opera nella logica della selezione, ma in quella della promozione e dell’amore. Essa non è un ente che assolda, ma una comunità in cui emerge con chiarezza che c’è sempre spazio in ogni momento per dare una svolta alla propria vita.

Dalle parabole emerge il cammino da svolgere per ottenere i risultati:

  •     cercare
  •     trovare;
  •     impegnarsi.

Questo è l’obiettivo da raggiungere. La chiesa che seleziona, che parla con le frasi stereotipate o che non si chiede mai dove e come rilanciare oggi l’amore del Signore non troverà mai né la perla preziosa, nel il tesoro nascosto.

Cristo non è fatto per essere sotterrato, ma per essere proposto e riproposto affinché tutti lo riconoscano come colui che dà senso alla vita anche quando questa sembra essere in significante. La chiesa che raccoglie questa messaggio scommette ancora e ricommette anche il giorno successivo perché cerca ancora chi questo tesoro non lo ha ancora trovato.

 

Il direttore

 

Don Antonio Ruccia

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