Da Caritas Italiana, Cisl e Sicet avviata un’indagine in 15 città
Il disagio abitativo e il “problema casa” vissuto da sempre più famiglie ha ormai raggiunto in Italia un livello critico, correndo anche il rischio – come dimostrano le cronache di questi giorni – di prestarsi a strumentalizzazioni.
Certo è che, in questo momento di diffusa incertezza economica che caratterizza il nostro Paese, il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose, rappresenta uno tra i problemi più gravi, causa di sempre maggiore esclusione sociale, per molte persone e famiglie, italiane e straniere. Appare evidente anche dai dati del recente Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale.
Sempre di più, i costi dell’abitare incidono pesantemente nella gerarchia dei consumi delle famiglie, soprattutto quelle con reddito medio-basso, determinando rilevanti problemi economici e rappresentando un vero e proprio freno per la crescita del Paese.
Il problema della mancanza e dell’inadeguatezza degli alloggi si è aggravato anche a causa della mancanza di risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica: non dimentichiamo che l’Italia è terz’ultima in Europa in termini di peso delle abitazioni sociali sul patrimonio abitativo, superata soltanto da Portogallo e Spagna. Si evidenzia quindi la necessità di adottare misure strutturali, per mostrare una volontà d’inversione di tendenza, dopo anni di totale disinteresse.
Sulla base dei comuni valori cristiani e di solidarietà sociale, Caritas Italiana, Cisl e Sicet (Sindacato Inquilini, Casa e Territorio), hanno sottoscritto un accordo congiunto – firmato rispettivamente dal Direttore don Francesco Soddu, dal Segretario confederale Pietro Cerrito e dal Segretario generale Guido Piran – con due obiettivi:
- avviare un percorso di indagine nazionale sul fenomeno del problema casa in Italia, con lo scopo di rilevare e approfondire la presenza di vecchi e nuovi fenomeni di disagio abitativo, nell’universo dei servizi Cisl-Sicet/Caritas, anche alla luce dell’attuale crisi economico-finanziaria. L’indagine coinvolgerà un campione rappresentativo di utenti dei centri di ascolto Caritas e degli sportelli Sicet, nelle principali aree metropolitane del paese;
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sulla base dei risultati di tale studio, predisporre un documento di raccomandazioni e proposte, rivolto alle amministrazioni pubbliche, alle realtà produttive, al terzo settore, alla comunità civile ed ecclesiale nel suo complesso.
Le interviste a campione per la raccolta dei dati sono iniziate e dureranno fino a maggio in 15 città: Torino, Genova, Trieste, Venezia, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Cagliari, Bari, Reggio Calabria, Catania, Messina e Palermo.
I primi risultati verranno divulgati all’inizio dell’estate, mentre la pubblicazione del report finale è prevista per l’autunno 2014.