GIORNATA INTERNAZIONALE DI PREGHIERA E RIFLESSIONE CONTRO LA TRATTA DI PERSONE

8 FEBBRAIO 2015

Papa Francesco, sin dall’inizio del suo Pontificato, ha più volte denunciato con forza il traffico di esseri umani, definendolo «un crimine contro l’umanità» e spronando tutti a combatterlo e a prendersi cura delle vittime. Facendo proprio l’appello del Santo Padre

il Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti

il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica

le Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (UISG e USG)

promuovono una

GIORNATA INTERNAZIONALE DI PREGHIERA E RIFLESSIONE

CONTRO LA TRATTA DI PERSONE

La prima Giornata sarà celebrata in tutte le diocesi e le parrocchie del mondo,

nei gruppi e nelle scuole, il prossimo

8 FEBBRAIO 2015

Festa di Santa Giuseppina Bakhita

schiava sudanese, liberata e divenuta religiosa canossiana, canonizzata nel Duemila.

locandina veglia 6 febbraio contro la tratta locandina 8 febbraio contro la tratta

Accendi una luce contro la tratta

Pieghevole:

Il fenomeno

La tratta di esseri umani è una delle peggiori schiavitù del XXI secolo. E riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento. Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 60 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite. D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e di armi.

Che cosa fa la Chiesa

Da molti anni, la Chiesa cattolica, e in particolare le congregazioni religiose femminili, operano in molte parti del mondo, per sensibilizzare su questo vergognoso fenomeno, prevenire il traffico di esseri umani, denunciare trafficanti e sfruttatori e soprattutto aiutare e proteggere le vittime. Con l’avvento di Papa Francesco, una maggiore attenzione al tema della tratta è stata manifestata con più forza e si è concretizzata in una serie di azioni e iniziative anche dei Dicasteri Vaticani.

Obiettivi della Giornata

L’obiettivo è innanzitutto quello di creare, attraverso questa Giornata, maggiore consapevolezza del fenomeno e riflettere sulla situazione globale di violenza e ingiustizia che colpisce tante persone, che non hanno voce, non contano, non sono nessuno: sono semplicemente schiavi. Al contempo provare a dare risposte a questa moderna forma di tratta di esseri umani, attraverso azioni concrete. Per questo è fondamentale, da un lato, ribadire la necessità di garantire diritti, libertà e dignità alle persone trafficate e ridotte in schiavitù e, dall’altro, denunciare sia le organizzazioni criminali sia coloro che usano e abusano della povertà e della vulnerabilità di queste persone per farne oggetti di piacere o fonti di guadagno.

Inoltre, la Giornata mondiale contro la tratta 2015 si inserisce significativamente anche all’interno dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata e sarà dunque da stimolo per tutte le religiose e i religiosi sparsi per il mondo a leggere i “segni dei tempi” e a ripensare in termini profetici il presente e il futuro della vita consacrata stessa.

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DI PREGHIERA E RIFLESSIONE CONTRO LA TRATTA

DI PERSONE È SOSTENUTA PERSONALMENTE DA PAPA FRANCESCO

«La tratta delle persone è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo unire le forze per liberare le vittime e per fermare questo crimine sempre più aggressivo, che minaccia, oltre alle singole persone, i valori fondanti della società e anche la sicurezza e la giustizia internazionali, oltre che l’economia, il tessuto familiare e lo stesso vivere sociale».        Papa Francesco, 12 dicembre 2013

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