Protocollo anti tratta

Questa mattina la Caritas diocesana di Bari – Bitonto ha siglato in Prefettura al protocollo d’intesa per l’attuazione di “interventi coordinati nell’ambito del fenomeno della tratta di esseri umani”.

A siglare l’accordo i rappresentanti di: Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Bari; Questura di Bari; Comando Provinciale CC; Regione Puglia – Assessorato Politiche giovanili, trasparenza e legalità, cittadinanza sociale, sport per tutti, protezione civile; Comune di Bari; ASL BA; OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; Caps/ Giraffa/ Micaela/Oasi 2, attuatori del Progetto regionale “Le Città Invisibili”; Caritas Diocesana Bari – Bitonto; Fondazione “Opera SS. Medici Cosma e Damiano – Bitonto”; CSV San Nicola Bari; soc. coop. Auxilium.

“La lotta alla tratta di esseri umani – ha dichiarato don Vito Piccinonna direttore della Caritas diocesana di Bari – Bitonto – va combattuta mettendo a sistema tutte le risorse disponibili. La sigla di questo protocollo rafforzerà la rete tra gli enti sottoscrittori e consoliderà gli interventi rivolti all’ emersione e presa in carico delle vittime di tratta”.

La Costituzione di una rete “multiscopo”  autonoma (rispetto al Consiglio territoriale per l’Immigrazione – Tavolo provinciale Antitratta), tra gli enti che oggi hanno sottoscritto il protocollo permetterà, inoltre, di:

  • collaborare, in un clima di scambio e reciprocità alla progettazione di azioni efficaci per intercettare le possibili vittime di tratta  e sfruttamento, nonché garantire loro una corretta informazione sulle opportunità offerte dalla normativa nazionale;
  • promuovere al proprio interno la sensibilizzazione del personale sulla tematica della tratta e dello sfruttamento di esseri umani, individuando e comunicando i referenti della rete ai quali rivolgersi ;
  • evidenziare problematiche;
  • elaborare proposte operative e progettuali;
  • monitorare l’andamento del percorso di uscita dalla “tratta”;
  • promuovere campagne di informazione e percorsi di sensibilizzazione rivolti al territorio – in primis alle donne e ai minori nuovi arrivati – sui rischi socio-sanitari connessi alla tratta e sugli aspetti normativi della tutela, protezione e repressione dei comportamenti criminali;porre in essere ogni utile iniziativa per individuare le situazioni più gravi ed urgenti e per attivare strategie di prevenzione e di recupero, finalizzate ad evitare il coinvolgimento delle potenziali vittime nei circuiti criminosi e a conseguire la piena riabilitazione dagli effetti della tratta;
  • ricercare nuovi partner istituzionali, anche a livello nazionale, per rafforzare le azioni di prevenzione e di recupero e per partecipare ad eventuali azioni progettuali congiunte.

 

Web developer Giovanni Caputo