(11 gennaio 2017)
Sperando (!) sia passata l’emergenza freddo come Caritas diocesana di Bari-Bitonto non vorremmo mancare di cogliere l’altro volto di questa emergenza. Desideriamo anzitutto ringraziare i tanti che attraverso la rete Caritas e soprattutto attraverso il servizio di accoglienza del Dormitorio “don Vito Diana” hanno mostrato la loro solidarietà e la loro vicinanza ai nostri fratelli senza dimora. In mezzo a tante criticità vorremmo anzitutto dar voce al tanto bene ricevuto, condiviso e offerto. Non ci mancano le occasioni per riflettere, specie attraverso i dati dell’Osservatorio delle Risorse e delle Povertà e il lavoro della Segreteria di accoglienza del dormitorio (aperta ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19) sulle cause, sugli interrogativi che rimbalzano alla nostra coscienza e ci spronano ad una migliore accoglienza. Di certo la precarietà di tanti nostri fratelli senza dimora ci è compagna di cammino ordinariamente, da oltre otto anni. Tuttavia il gelo che in questi giorni si è abbattuto sulla nostra Città e su tutta intera la Puglia, ci ha spinto a chiedere una mano in più per poterla offrire a tanti, non solo ai 44 ospiti.
L’apertura h 24 del Dormitorio ha visto moltiplicata la solidarietà di tanti: la Diocesi, le Parrocchie, i tanti operatori e volontari che si impegnano durante tutto l‘arco dell’anno nel servizio, coprendo le 365 notti, i tanti amici desiderosi di mettersi in gioco, tanti nuovi amici che si sono fatti vicini e collaborando con qualsiasi dono. Un grazie speciali alle parrocchie vicine cui abbiamo chiesto di adoperarsi per garantire i pasti (pranzo e cena): San Marco, Sacro Cuore, Santa Maria delle Vittorie, Sant’Antonio di Bari, San Pasquale, sant’Antonio di Carbonara, Santa Fara, SS. Sacramento, San Francesco d’Assisi, Santa Croce, sant’Andrea, SS. Salvatore di Capurso. Grazie ad alcuni amici della Comunità di Sant’Egidio per il latte caldo e cioccolata che ci hanno portato. Grazie ancora alle diverse associazioni, gruppi scout, ai tanti volontari che si sono alternati, circa 30 al giorno, giovani e meno giovani.
Se dovessimo tradurre in numeri quanto abbiamo ricevuto in dono in questi giorni, dovremmo parlare di 100 kg di panettoni, di un centinaio di maglioni, giacconi, sciarpe e cappelli, di 500 pasti… Ma ai numeri siamo un po’ allergici e allora ancora una volta esprimiamo la nostra più grande gratitudine che nasce per l’esperienza di fraternità fatta con gli ospiti stessi che hanno contribuito, come ordinariamente fanno, nel riordino della struttura ma anche nel servizio stesso dei pasti e nel sistemare gli spazi esterni; ci piace raccontare che il salone del nostro Dormitorio in questi giorni, allestito a mensa negli orari dei pasti, è poi diventato uno spazio dove giocare a ping-pong, a freccette, o semplicemente il luogo dove condividere pezzi di vita, magari commentando notizie del TG. Dal dialogo e dalla conoscenza sono emersi ulteriormente i talenti di ciascuno, come quello di un nostro ospite iracheno che ha fatto volentieri circa 20 tagli di capelli (gratuitamente!).
Storie condivise, storie che hanno arricchito la vita di operatori e volontari. Storie in cui vorremo quasi evitare di rimarcare chi da e chi riceve. Educandoci-per dirla con don Tonino Bello- a passare “dal dono allo scambio” perché nessuno è così povero da non poter dare qualcosa agli altri. Significative ci sembrano le parole di un giovane volontario che “perde tanto tempo” con i nostri ospiti: “ci consideriamo fortunati, oggetto di predilezione perché la nostra storia è intrecciata con queste storie che oggi fanno notizia … per noi Nunzio, Andrea, Bilar, Kebe, Mohammed, sono nomi, volti e storie nelle quali ci specchiamo con le nostre fragilità e con loro abbiamo la possibilità di camminare fianco a fianco non solo durante i giorni di gelo ma anche quando piove, c’è vento o sole”. I momenti straordinari, di emergenza o gli eventi come il Capodanno, la festa di fine ramadan, o i momenti di formazione, tutte le sere dell’anno sono solo tasselli di un ordinario lavorare l’uno accanto all’altro, espressione di una Chiesa che, in punta di piedi e nel silenzio, si sforza quotidianamente di vivere accanto a questi fratelli.
Ci auguriamo giorni e notti più calde. Vorremmo che nessuno restasse più in strada. Ci adopereremo ancora e sempre di più nelle sedi istituzionali per portare la voce e il grido di questi nostri fratelli. Pur restando in collaborazione con chiunque ci auguriamo che per situazioni-limite vengano progettate idonee soluzioni. Lo ribadiamo: lo slancio di una Città si commisura dal posto che saprà dare-con dignità, per giustizia e non per elemosina!- ai soggetti più fragili.
Ai tanti che in diversi modi ci chiedono come collaborare (anche oltre le emergenze) indichiamo:
- il servizio di volontariato “una notte al mese” per giovani e adulti. Donando latte, biscotti o merendine, detergenti, lamette, schiuma da barba, intimo per uomo;
- facendo un’offerta (vi assicuriamo che le spese di acqua, luce e riscaldamento sono notevoli!)
- tramite bonifico: IBAN IT40Z0311104007000000007986 Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Dormitorio Don Vito Diana;
- tramite ccp: 000011938701 Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Dormitorio Don Vito Diana.
Per ogni cosa potete venirci a trovare in dormitorio oppure scriverci a dormitorio@caritasbaribitonto.it
Don Vito, Sr. Mariarosaria e
l’equipe di coordinamento del Dormitorio “don Vito Diana”