“È un ritornello permanente delle Sacre Scritture la descrizione dell’agire di Dio in favore dei poveri. Egli è colui che “ascolta”, “interviene”, “protegge”, “difende”, “riscatta”, “salva”… Insomma, un povero non potrà mai trovare Dio indifferente o silenzioso dinanzi alla sua preghiera. Dio è colui che rende giustizia e non dimentica (cfr Sal 40,18; 70,6); anzi, è per lui un rifugio e non manca di venire in suo aiuto (cfr Sal 10,14).
Si possono costruire tanti muri e sbarrare gli ingressi per illudersi di sentirsi sicuri con le proprie ricchezze a danno di quanti si lasciano fuori. Non sarà così per sempre. Il “giorno del Signore”, come descritto dai profeti (cfr Am 5,18; Is 2-5; Gl 1-3), distruggerà le barriere create tra Paesi e sostituirà l’arroganza di pochi con la solidarietà di tanti. La condizione di emarginazione in cui sono vessati milioni di persone non potrà durare ancora a lungo. Il loro grido aumenta e abbraccia la terra intera. Come scriveva Don Primo Mazzolari: «Il povero è una protesta continua contro le nostre ingiustizie; il povero è una polveriera. Se le dai fuoco, il mondo salta”.
(dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri, n. 4)
Un monito importante quello di Papa Francesco nel Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Poveri che-se non fosse stato fatto-inviteremmo a riprendere in considerazione proprio perché il tempo di Avvento e Natale è tempo di silenzio e di attesa, di gioia e di accoglienza, di attenzione a Colui che viene in ciascuno dei suoi figli, specie se schiacciato dalla povertà. Da Maria, in attesa della nascita del suo figlio primogenito, come da ogni madre che attende e alleva un figlio, impariamo l’attenzione e la custodia a ciò che ci è caro. Così dovremmo aver caro ogni fratello, ogni sorella, senza distinzione di cultura, colore, religione, età.
• Come ogni anno chiediamo alle Caritas parrocchiali, in accordo con il parroco, di vivere questo tempo con maggiore attenzione per scorgere, nel proprio territorio, la presenza di quei fratelli che attirano meno la nostra attenzione: adolescenti vittime di bullismo, giovani che stentano a vivere, senza progettualità, anziani soli, piuttosto che nuclei familiari “sofferenti” per problematiche particolari (es. detenzione di uno dei coniugi, malattie di uno dei membri della famiglia) e sottoporre al discernimento dell’intera comunità modalità per essere prossimi a queste persone particolarmente fragili.
• Invitiamo a non aver timore di osare con i giovani. La loro presenza, le loro idee possono stimolare e allargare la visuale di certe situazioni anche nelle nostre comunità. Il loro coinvolgimento potrà favorire quella “amicizia sociale” che papa Francesco auspica anche nella Christus vivit. La lettura dei nn. 168-174 della Esortazione post sinodale potrà aiutare un approfondimento specifico sul coraggio e la generosità dei giovani in vista della costruzione di una società più giusta e solidale.
• Promuovere un incontro-evento-testimonianza in cui si illustrano le diverse povertà esistenti e vissute nel mondo: Italia, Europa e altri continenti. Meglio sarebbe invitare un migrante magari giovane a parlare della sua esperienza, del suo viaggio, delle sue difficoltà, dei suoi sogni.
• Si potrebbe chiedere ai giovani (e non solo) di condividere con altri giovani magari delle altre comunità parrocchiali l’impegno ad “adottare” uno spazio della comunità/della città da tener pulito come esercizio di bellezza e chiedere al resto della comunità di fare altrettanto. Nel tempo si potranno anche pensare ad eventi che stimolino a riflettere sul valore del creato, sulle risorse e sugli sprechi, sul valore dell’acqua, sull’’integrità del creato anche a partire dalle sollecitazioni della Scrittura e del Magistero, soprattutto della Laudato si’.
• Attenzione all’altro è anche “contrasto” allo spreco. Suggeriamo alle famiglie che si preparano a vivere e a festeggiare i Sacramenti, di porre attenzione sia nella scelta delle “bomboniere”, favorendo acquisti che abbiamo una ricaduta sociale, sia locale che missionaria, sia nell’evitare lo spreco. Esistono diverse associazioni che potrebbero aiutarvi nel prendere decisioni sane e belle per voi stessi e per la comunità. Vi invitiamo a contattarci su orp@caritasbaribitonto.it per avere maggiori informazioni in merito.
• Suggeriamo di organizzare a livello parrocchiale l’iniziativa del cesto di fraternità, dove far confluire una raccolta alimentare da svolgersi in una delle Domeniche di Avvento, coinvolgendo tutti i bambini e i ragazzi che seguono il percorso di iniziazione cristiana, i giovanissimi, i giovani, le famiglie e gli adulti. Sarebbe auspicabile che la raccolta dei generi di prima necessità continuasse anche oltre il tempo di Avvento e di Natale, diventando un appuntamento fisso a cadenza mensile.
• Non di rado troviamo nei nostri condomini, in Città e nei paesi, singoli e/o famiglie che fanno fatica anche a vivere un momento di festa con altri. Perché non invitare una famiglia magari per il pranzo di Natale o per uno di quei giorni festivi? Magari si potrebbe chiedere ad altre famiglie di fare altrettanto. Favoriamo il più possibile che anche in appuntamenti di festa della comunità (tombolate, uscite o altro) le porte dei nostri “cenacoli” si palanchino di più verso qualcuno che non se lo aspetta. Così inizia la Chiesa…
• Da ultimo ma non per ultimo non dimentichiamo di educarci tutti a vivere soprattutto la dimensione ordinaria della carità, a partire dai piccoli gesti in famiglia, in parrocchia, nei luoghi di lavoro, studio e svago. La Caritas diocesana potrà indicare, a coloro che ne faranno richiesta, anche delle situazioni particolari in cui rendersi utili (raccomandiamo “una notte al mese” al Centro di accoglienza don Vito Diana”, raccolte di prodotti per l’igiene per le persone senza dimora, latte a lunga scadenza, donazioni varie). Contattare la Caritas diocesana per informarsi (info@caritasbaribitonto.it).
• Ricordiamo che la III domenica di Avvento (domenica 15) celebreremo in diocesi l’Avvento di fraternità. Padre Arcivescovo ha disposto che quanto raccolto in tutte le chiese della diocesi nelle celebrazioni di questa III domenica venga totalmente devoluto per le persone/famiglie vittima dell’usura, seguite dalla Fondazione Antiusura presente nella nostra diocesi.
Quanto raccolto potrà essere inviato nei seguenti modi:
- in Curia presso l’Economato diocesano;
- tramite bonifico: IBAN IT40Z0311104007000000007986 intestato a Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Avvento di fraternità 2019;
- tramite ccp: 000011938701 intestato a Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Avvento di fraternità 2019.
Infine un appuntamento particolare:
• Mentre muoviamo i primi passi del cammino d’Avvento vi invitiamo a partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo il 4 (anziché il 5) dicembre alle ore 17.30 presso la Comunità “Lorusso-Cipparoli” per ricordare don Vito Diana, apostolo della carità nella nostra diocesi e non solo, nell’anniversario della sua morte.
Ribadendo la disponibilità della Caritas diocesana a venire incontro a ulteriori richieste delle comunità parrocchiali e realtà ecclesiali salutiamo tutti augurando un proficuo cammino comunitario alla ri-scoperta di Colui che viene. La sua attesa stimoli il nostro comune impegno di carità.
Fraternamente
d. Vito, Michela e Vito
con l’equipe diocesana