Aggiornamento Ucraina nota n.7
11.07.2022
Carissimi,
è stato un momento di incontro, di ascolto e di confronto quello avvenuto venerdì 8 luglio: l’Arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, con la Caritas diocesana ha incontrato presso la Domus Familae di Torre a Mare, i 57 cittadini ucraini ((32 adulti e 25 minori) accolti dalla rete Caritas per il tramite di famiglie, comunità parrocchiali e famiglie religiose lì presenti assieme ai referenti di queste accoglienze.
In Ucraina la situazione risulta essere sempre più grave, si temono sempre più vittime. La Diocesi di Bari-Bitonto è intervenuta sin da subito nell’inviare aiuti economici attraverso Caritas Italiana e organizzando l’accoglienza in diocesi sin dai primi giorni di marzo.
“Desideravo conoscervi tutti – ha evidenziato l’Arcivescovo – e ringraziare tutti coloro che hanno aperto gratuitamente le porte delle loro case e delle loro strutture per accogliere in particolar modo donne e bambini fuggiti dalla guerra”.
La rete dei volontari e delle parrocchie, da oltre 4 mesi, sta garantendo senza l’utilizzo di risorse pubbliche, una accoglienza che contempla anche l’orientamento legale, l’orientamento ed accompagnamento ai servizi socio-sanitari, il supporto psicologico, accompagnamento all’alfabetizzazione italiana degli adulti ed inserimento scolastico dei minori.
“San Nicola ha condiviso quello che aveva con chi aveva bisogno ed è quello che stiamo cercando di fare con semplicità con tutte le persone ospitate: condividere con amore” ha proseguito mons. Satriano, mostrando anche profonda preoccupazione per il perdurare della guerra in Ucraina e sottolineando l’importanza della preghiera per la Pace.
Anche dai diversi referenti presenti all’incontro è emersa la domanda sul prossimo futuro, su quella linea che fa dell’integrazione un elemento indispensabile dell’accoglienza. Ora occorre mettere mano a risposte strutturate che vedano in una interlocuzione politica-istituzionale l’affermarsi di un processo di orientamento che porti a delle scelte concrete.
Siamo convinti, che solo in una presa in carico globale che prevede anche tempi più lunghi si possono garantire i diritti di tutti e di ciascuno senza prescindere dalle responsabilità istituzionali che vanno oltre l’onda della solidarietà di cui si beneficia tramite le realtà del volontariato e la generosità spontanea della gente.
Al termine dell’incontro l’Arcivescovo ha voluto condividere con i presenti un ultimo pensiero: “vi voglio bene e per noi siete dei fratelli privilegiati a cui guardare con affetto e con profondo dolore. Sogno che quanto prima Ucraini e Russi possano pregare assieme sulla tomba di San Nicola”.
Mentre diciamo questo, continua l’impegno di vicinanza e prossimità della Chiesa diocesana verso le tante povertà, anche a tanti altri migranti presenti sui nostri territori come pure ai tanti italiani ai quali la crisi attuale mostra il suo volto più duro sin nelle esigenze più primarie a cominciare dall’alimentazione, all’abitazione, passando dalle cure sanitarie